Formazione fin dall’età scolare in ambito di sicurezza sul lavoro; semplificazione della burocrazia documentale; credito d’imposta per le aziende virtuose che implementano le best practice in materia HSE. Sono le tre richieste avanzate oggi da Conflavoro PMI al Tavolo sulla sicurezza al ministero del Lavoro, cui ha partecipato il presidente nazionale Roberto Capobianco.
“Abbiamo elaborato le istanze prioritarie riscontrate dalle imprese grazie al confronto continuo coi professionisti della sicurezza in seno all’Italian Summit HSE, vertice da noi promosso e unico nel suo genere, composto – spiega il presidente – dalle 10 associazioni più importanti in Italia le quali erogano oltre mezzo milione di lavoratori formati ogni anno” (Scopri qui le proposte dettagliate).
Le richieste di Conflavoro PMI per migliorare la Sicurezza
“L’obiettivo comune è migliorare la prevenzione fino a dimezzare gli infortuni entro il 2030. Gli ultimi dati Inail parlano di 652.002 infortuni nei primi 11 mesi del 2022, il 29,8 per cento in più rispetto al 2021, una costante sotto la quale sembra impossibile, a oggi, scendere. Dobbiamo agire diversamente da come fatto finora – sollecita Roberto Capobianco – se vogliamo spezzare questa costante”.
“Chiediamo così che il concetto di sicurezza sia trasmesso già come disciplina scolastica; che sia dato più spazio agli interventi di prevenzione invece che alla burocrazia documentale; che lo Stato aiuti le imprese a investire in sicurezza rimborsando loro parte dei costi affrontati, perché ormai lo sappiamo: ogni euro investito porta all’azienda un beneficio quantificabile in almeno 2,2 euro. Abbiamo già pronta una proposta di legge sul credito d’imposta. Al ministro Marina Calderone – conclude il presidente di Conflavoro PMI – chiediamo quindi di ascoltare e accogliere una voce univoca e diffusa: solo aiutando le imprese a promuovere la sicurezza possiamo davvero combattere la storica piaga degli infortuni fino a sconfiggerla”.